04/05/12

IL GIORNO PRIMA

Il giorno prima è quello dell’appello. Quello in cui si chiamano gli amici, più per farsi rassicurare che per chiedere il voto. Quello in cui si chiamano gli indecisi, per ricordare che “se non ti occupi di politica, la politica si occuperà comunque di te”.
Il giorno prima è anche il momento in cui fai l’esame di coscienza. Ti chiedi se hai fatto tutto il possibile, se l’hai fatto bene, se potevi fare di più. La risposta è in chiaroscuro, perché con tutta la buona volontà qualcuno l’hai dimenticato, qualcosa l’hai tralasciato.
Il giorno prima è anche il momento della soddisfazione. Quella che resta, comunque vadano le cose, anche se perderai, perché può capitare, anche se in fondo non ci credi.  
La felicità certa sono gli amici. Quelli che ti stanno accompagnando, quelli che lavorano al tuo fianco e al tuo posto, quelli “vecchi” e quelli “nuovi”. Nella prima cerchia (senza riferimenti danteschi ;-) ci sono Beppe, Alessandro, Gianbattista, Giovanni, Mohammed, Simona. Sono quelli che si sono fidati di te e che hanno fatto rinunce e sacrifici per te. Quelli che … la politica, fatta così, è una bellissima esperienza #sapevatelo.  
Ci sono poi quelli che ti sostengono perché condividono il tuo progetto politico, perché già era così e perché strada facendo è diventato così. I nomi non li fai, perché alcuni magari non gradiscono e non li vuoi tirare in mezzo a loro insaputa, ma senti quanto può essere bello fare parte di un partito ma, anche, di un comitato. Ci sono quelli che stanno nella tua città e nel tuo partito, quelli che stanno nella tua città ma non nel partito, quelli come Mauro e come Ilda che stanno altrove ma li senti vicinissimi, nel pensiero e nel cuore. 
Tanti sono i “nuovissimi” che forse non ti voteranno, ma è lo stesso, perché li hai conosciuti di persona personalmente e hai gettato il seme per il domani e ci sono tanti ragazzi, che il destino lo vogliono prendere tra le mani. E ci sono quelli che giovani non sono ma sono la società civilissima (quella vera, con e senza tessera di partito in tasca) che sa riconoscere l’impegno che ci metti e ti incoraggiano nei momenti in cui senti il terreno mancare sotto i piedi. Ci sono anche gli amici ritrovati, e quelli che hai perso per strada e vorresti recuperare e ti chiedi come mai e speri che il giorno dopo sarà possibile.
Ci sono, non ultimi, ma primi, i cittadini, che speri diventino tuoi elettori. Che hai scoperto che ti ascoltano, che hanno voglia di rinnovamento, che leggono, si informano, chiedono, fanno polemica, ti convincono e si fanno convincere. Persone in dialogo, persone che fanno politica che è, anche, fatica e mediazione. Persone inaspettatamente al tuo fianco e persone attese che sono arrivate, chi subito senza pensarci, chi prendendosi il tempo che gli occorreva per maturare la decisione. Con tutte queste persone ho fatto un viaggio lungo attraverso la politica, attraverso i saperi e il fare, attraverso la città, le sue vie, i suoi quartieri.
L’abbiamo fatto con Aureliano Galeazzo questo viaggio, che ci ha fatto sentire parte di un progetto comune, che ha come obiettivo la rinascita di Acqui Terme.
Li voglio ringraziare tutti oggi, prima che sia domani, indipendentemente dal risultato. Grazie per avermi reso la vita più ricca di emozioni, la mente più aperta, il cuore più felice ;-)
Per completare il percorso perfetto, occorrerebbe ancora un buon risultato elettorale, il 6-7 maggio alle elezioni amministrative di Acqui. Galeazzo sindaco e io eletto nel Consiglio Comunale. Ma, vada come vada, “già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.”

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