14/04/12

Non ci fermeremo!




Non fermatevi mai! Così ci salutano Paolo Limonta e Chiara Pirovano al termine della serata di ieri ad Acqui, dedicata alla partecipazione. E come potremmo fermarci dopo aver ascoltato dai nostri amici di Milano il racconto del successo entusiasmante di Pisapia? Come potremmo, dopo aver capito che la loro energia è la nostra stessa energia, quella voglia di ripartire dalla comunità per ricostruire, rinnovare, cambiare la città? 
Tra i tanti consigli e spunti di riflessione, due mi sono restati particolarmente nel cuore. La felicità, innanzitutto. I volti sorridenti di chi ha partecipato ai comitati di quartiere, di chi si è coinvolto in prima persona. Metterci il lavoro e la faccia nella politica e alla fine sorridere, essere contenti. Abbiamo bisogno di questa felicità che viene dall'entusiasmo, in questi tempi tristi e preoccupati. Una felicità che nasce dalla convinzione che cambiare si può, in meglio, assieme!
L'altra idea che continua a "rigirarmi" nella testa e nel cuore è la riscoperta della bellezza del vivere insieme, della dimensione sociale della città. Dopo tanti anni in cui il centro-destra ha provato a distruggere un idea di comunità,  abbiamo finalmente riscoperto quanta ricchezza ci sia nel fare le cose assieme, quanto sia grande e importante il bisogno di condividere per migliorare. Le città, Acqui come Milano, hanno bisogno dell'impegno civile di tutti per risollevarsi, per superare la crisi. Fare comunità significa mettere insieme le competenze, le emozioni, le idee, i progetti. Progettare insieme, sapendo che non sempre è facile, ma che solo così si riescono a costruire le città "aperte", a misura del cittadino, per il cittadino. Chiudersi nei propri problemi, lasciare che siano altri ad occuparsene, ascoltare le promesse dei politici e politicanti non basta più e non risolve. Ci serve la buona politica, fatta da chi prova a condividere i propri problemi con gli altri e trovare assieme le soluzioni, assumendosi un pezzo di resposabilità.
Questa voglia di costruire la comunità è il punto fondamentale del nostro progetto per Acqui. Abbiamo istituito i comitati di quartiere, per dare una forma concreta a questa volontà. Ci serve e ci servirà che in tanti condividano questo progetto. E ci servono amministratori competenti, che sappiano aiutare a tradurre in pratica questa voglia di cambiamento. Diamoci una mano, sosteniamoci assieme. Cambiare si può! Cambiare si deve!

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